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Rapporto OsMed 2008: farmaci del sistema genito-urinario e ormoni sessuali


1 Agosto 2009 - Nel 2008 la spesa territoriale per i farmaci del sistema genito-urinario e ormoni sessuali è stata per il 38,3% a carico del SSN ( pari a 464 milioni di euro ) mentre per il rimanente 61,6% a carico dei cittadini soprattutto per l’acquisto di farmaci in fascia C con l’obbligo di ricetta medica.

Nel periodo 2004-2008, la prescrizione territoriale a carico del SSN si è mantenuta sostanzialmente stabile. Nel 2008 la spesa è complessivamente diminuita del 7,7% soprattutto a causa della diminuzione dei prezzi ( -9,4% rispetto al 2007 ) fenomeno dovuto alla perdita del brevetto di alcuni farmaci per l’ipertrofia prostatica.

A livello europeo, anche nel 2008 la Finlandia è il Paese che destina la percentuale più elevata di spesa per i farmaci di questa categoria ( 7,3% sul totale della spesa complessiva, pubblica e privata ), mentre la Grecia con il 3,4% è all’ultimo posto; nessuno di questi farmaci è presente tra i primi 10 principi attivi per spesa nei Paesi europei considerati.

La prescrizione nelle Regioni italiane è estremamente eterogenea sia in termini di spesa ( dai 6,2 euro pro capite della PA di Trento ai 9,5 della Calabria ) che di DDD per 1000 abitanti die ( dalle 33,7 del Molise alle 54,3 della Sardegna ).
Mentre l’andamento dei consumi è stato piuttosto eterogeneo ( dal -2% della Sardegna al +6,7% del Molise ) la spesa al contrario è diminuita in modo più o meno consistente in tutte le Regioni da un massimo del -22,3% del Lazio ad un minimo del -0,3% della Calabria.

Tra i farmaci del sistema genito-urinario e ormoni sessuali, da diversi anni a questa parte la voce di maggior spesa è quella riferita ai farmaci per il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna ( IPB ), gli alfa-bloccanti e gli inibitori 5-alfa reduttasi ( 5-ARI ).
Complessivamente questi due sottogruppi di farmaci sono responsabili del 67% della spesa per l’intero gruppo e la loro prescrizione è in continuo aumento. Tuttavia, nonostante l’aumento delle prescrizioni, la loro spesa è diminuita del 6% grazie ad una diminuzione dei prezzi legata alla scadenza negli ultimi anni dei brevetti della maggior parte dei principi attivi facenti parte di questo gruppo ( Tamsulosina, Alfuzosina, Terazosina, Doxazosina, Finasteride ).
Fra i 5-ARI si osserva un aumento della Dutasteride ( +20,8% rispetto al 2007 ), unico tra i farmaci per l’ipertrofia prostatica benigna con il brevetto ancora in essere, e per il quale si osserva un aumento della spesa ( +22,1% ).
Solo la Tamsulosina continua a comparire tra i primi 30 principi attivi a maggior prescrizione, anche se è l’Alfuzosina quella che incide maggiormente sulla spesa ( 18,9% della spesa su tutti i farmaci del sistema genito-urinario ed ormoni sessuali ). Tre principi attivi utilizzati per l’ipertrofia prostatica benigna ( Alfuzosina, Tamsulosina, Finasteride ) compaiono nella classifica dei primi 20 principi attivi equivalenti a maggior spesa.
Per quel che riguarda invece l’erogazione da parte delle strutture pubbliche, tra i farmaci per l’IPB compaiono solo gli inibitori della 5-alfa redattasi.

L’aumento negli anni della prescrizione dei farmaci per l’ipertrofia prostatica è da correlare all’aumento dell’età media della popolazione generale che quindi risulta maggiormente esposta ad una patologia la cui incidenza aumenta con l’età e alle indicazioni fornite da alcune lineeguida per il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna che, in presenza di sintomi e di un aumento delle dimensioni della prostata, raccomandano l’impiego dell’associazione di alfa-bloccanti e 5-ARI anche se i benefici di tale associazione sono di entità modesta mentre sono numerosi gli effetti collaterali ( ipotensione ortostatica, disequilibrio, disturbi della sfera sessuale ).
È da sottolineare come non vi siano evidenze scientifiche che supportano una differente efficacia di un principio attivo rispetto all’altro nell’ambito delle due classi di farmaci, alfa-bloccanti e inibitori 5-alfa reduttasi.

Al terzo posto per spesa, dopo i farmaci per l’ipertrofia prostatica, si collocano le gonadotropine e gli stimolanti dell’ovulazione, rimborsabili a carico del SSN esclusivamente nelle condizioni espresse dalla Nota AIFA 74. A livello territoriale i consumi continuano a diminuire ( -12,9% della spesa e -1,2% delle DDD rispetto al 2007 ) grazie all’incremento della loro erogazione attraverso le strutture pubbliche tanto da costituire la voce più importante di spesa per questa modalità distributiva.
Sia a livello territoriale che delle strutture pubbliche la gonadotropina più prescritta rimane la Follitropina alfa ricombinante.

La spesa territoriale a carico SSN dei contraccettivi orali continua a diminuire ( -12,4% ), mentre si mantiene più o meno stabile la spesa per l’acquisto delle associazioni fisse estro-progestiniche classificate in fascia C; tra queste le più prescritte risultano le associazioni estroprogestiniche di III generazione ( Etinilestradiolo con Drospirenone o Gestodene ) per le quali, da tempo, le evidenze scientifiche indicano un rischio di tromboembolia venosa profonda quasi doppio ( 15 vs 25 casi ogni 100.000 donne/anno ) rispetto ai contraccettivi orali di seconda generazione.

Continuano a diminuire la prescrizione e la spesa di progestinici ( rispettivamente -1,4% e -0,6% ), di estrogeni utilizzati per la terapia ormonale sostitutiva e di Raloxifene, un modulatore selettivo dei recettori estrogenici con attività estrogenica sul tessuto osseo utilizzato nella prevenzione delle fratture ossee in postmenopausa.

Anche i consumi di antiandrogeni da soli o in associazione agli estrogeni continuano a diminuire ( spesa: -7,9% e DDD: -7,8% ).

Tra i farmaci erogati dalle strutture pubbliche e che non compaiono tra i consumi territoriali è da segnalare l’Atosiban farmaco ad esclusivo utilizzo ospedaliero impiegato per ritardare la nascita prematura imminente in pazienti gravide fra la 24 a e la 33 a settimana.

Tra i farmaci acquistati privatamente dai cittadini, anche nel 2008 tra i primi posti si trovano i contraccettivi orali e i farmaci per la disfunzione erettile ( rispettivamente 243,7 e 206,0 milioni di euro ).

Fonte: Gruppo di lavoro OsMed. L’uso dei farmaci in Italia. Rapporto nazionale anno 2008. Roma: Il Pensiero Scientifico Editore, 2009

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