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JAMA critica la strategia aggressiva di Merck & Co nel promuovere il vaccino contro il papillomavirus Gardasil


31 Agosto 2009 - Il vaccino contro il papillomavirus umano ( HPV ) Gardasil è nell’occhio del ciclone. Un articolo, pubblicato su JAMA ( Journal of American Medical Association ) ha criticato la società farmaceutica che commercializza il vaccino, Merck & Co per la sua strategia commerciale definita aggressiva.

Una delle maggiori critiche rivolte a Merck è quella di aver tentato mediante azioni di lobby di rendere la vaccinazione obbligatoria.

Il vaccino non si sta rivelando così sicuro come ritenuto L’incidenza di sincope tra le ragazze vaccinate è più alta rispetto agli altri vaccini. Inoltre, una revisione dei dati del sistema di farmacovigilanza VAERS ( Vaccine Adverse Event Reporting System ) hanno mostrato che il vaccino è associato a formazione di trombi.

Nel giugno 2009, l’FDA ( Food and Drug Administration ) ha annunciato che la scheda tecnica di Gardasil conterrà informazione riguardo alla sincope.
Alcune ragazze che sono svenute poco dopo la vaccinazione hanno manifestato movimenti tonico-clonici e attività simil-convulsiva; in alcuni casi la caduta in seguito allo svenimento ha prodotto traumi cranici.
L’incidenza di svenimenti nel sistema VAERS è pari al 13%.

Inoltre il vaccino non offre una protezione totale contro i ceppi oncogenici di HPV, ma solo contro due, ed è intuibile la possibilità di uno shift ( spostamento ) verso altri ceppi.

Gardasil è stato poco studiato nelle ragazze di 11-12 anni, pertanto non è corretto definire sicuro il vaccino, e permangono sospetti sul fatto che l’Agenzia statunitense FDA e i CDC ( Centers for disease control and prevention ) abbiano, rispettivamente, autorizzato ed avvallato troppo frettolosamente la vaccinazione di massa.

E’ stato criticato anche l’azione di pressing di Merck al fine di ottenere l’obbligatorietà della vaccinazione anti-HPV, utilizzando tra l’altro associazioni di donne per convincere altre donne a far vaccinare la propria figlia.

Da diversi anni, prima dell’uscita dell’articolo su JAMA, un’associazione statunitense a difesa dei consumatori ha dato vita ad una campagna di informazione sui possibili rischi del vaccino; questa associazione è Judicial Watch.

Judicial Watch ha analizzato la documentazione fornita dall’FDA; nel solo 2008 ci sono state 28 morti susseguenti alla vaccinazione contro il papillomavirus umano. In totale dal 2006 sarebbero 47 le morti riportate dal sistema VAERS; tra queste 41 sono avvenute entro un mese dalla somministrazione del vaccino, e 17 entro 2 settimane.
Nel 2008 sono giunte all’FDA 6.723 segnalazioni di eventi avversi correlati al vaccino Gardasil.

Le infermità permanenti riscontrate dopo vaccinazione con Gardasil sono 235, sempre secondo Judicial Watch, con 29 casi di sindrome di Guillain-Barre e 147 casi di aborti spontanei in donne in gravidanza a cui era stato somministrato il vaccino.

Judicial Watch ha anche documentato 62 casi di persone vaccinate con Gardasil che hanno sviluppato condilomi dopo essere stata vaccinata.
Oltre ai condilomi genitali, sono stati segnalati 21 casi di ragazze che hanno sviluppato condilomi su altre aree del corpo, tra cui la faccia, le mani e i piedi, e in 1 caso in tutto il corpo.

Tuttavia, nonostante questi dati, le Autorità sanitarie continuano ad asserire che il vaccino è sicuro.

Nel corso dell’ultimo anno, le vendite del vaccino Gardasil si sono ridotte, ma Merck sta pensando di rifarsi vaccinando anche i bambini di sesso maschile.

XageneFinanza2009



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