Biotech & Pharma Business
5 Ottobre 2004 - Un’analisi del dopo Vioxx a firma di Amy Tsao è comparsa su BusinessWeek Online del 4 ottobre, con il titolo “The rippling pain from Vioxx".
Il ritiro dal mercato dell’antinfiammatorio Vioxx, a causa dell’aumento del rischio di gravi effetti indesiderati a livello cardiovascolare, potrebbe comportare un “terremoto" nella prescrizione dei farmaci antinfiammatori ad azione selettiva anti-COX-2.
In Usa dopo l’uscita di Merck l’unico player nel campo degli inibitori COX-2 è Pfizer, con i suoi farmaci Celecoxib ( Celebrex ) e Valdecoxib ( Bextra ).
Secondo l’editorialista nel breve periodo, Pfizer potrebbe avvantaggiarsi della situazione.
“Pfizer is the only game in town".
L’impatto nel lungo periodo potrebbe invece rivelarsi non favorevole a Pfizer.
I medici potrebbero ricredersi sui vantaggi degli inibitori COX-2, ed optare per i vecchi FANS, tra cui la Nimesulide ed il Naprossene.
Il ritiro del Vioxx, inoltre, renderà più difficile l’approvazione dei nuovi anti-Cox-2.
Merck potrebbe vedere ancora una volta ritardato l’ok dell’ FDA ( Food and Drug Administration ) per l’inibitore COX-2 di seconda generazione Arcoxia ( Etoricoxib ), già approvato in Europa.
Stessa sorte per il farmaco di Novartis, Prexige ( Lumiracoxib ).
Fonte: Business Week, 2004
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