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Il caso Vioxx e l’informazione medico-scientifica


21 Gennaio 2005 - Nel corso degli ultimi anni molte aziende farmaceutiche sono ricorse ad un marketing aggressivo, per vendere i propri prodotti.

L’elemento più vistoso è l’elevato numero di Informatori Scientifici del Farmaco ( ISF ) ( negli Usa, Reps da Representatives ), che viene assunto dalle società farmaceutiche.

Il risultato, come ha dichiarato Silvio Garattini, direttore scientifico dell’Istituto Mario Negri, in un’intervista a La Repubblica, è che i 30.000 ISF italiani, contattando in media 10 medici al giorno, realizzano un totale di 300.000 contatti giornalieri.

Un’azione di pressing veramente considerevole.

Le società farmaceutiche cercano di far prescrivere i propri farmaci, senza preoccuparsi eccessivamente di fornire al medico un’informazione completa sugli stessi.
Viene dato ampio spazio ai dati di efficacia terapeutica, e poco al profilo di sicurezza e tollerabilità, così come alle interazioni farmacologiche, alle controindicazioni e alle precauzioni d’uso.

Il caso Vioxx, al riguardo, è un esempio emblematico.

Gli effetti indesiderati a livello cardiovascolare dopo l’assunzione del Vioxx erano noti fin dal 2000 dopo la conclusione dello studio VIGOR, eppure il marketing di Merck, secondo l’FDA, li ha minimizzati.

Con buona probabilità se Vioxx fosse stato gestito in modo corretto non ci sarebbe stata la necessità di ritiralo dal commercio.

Come ha dichiarato Silvio Garattini, gli interessi commerciali alla base della promozione di un farmaco sono enormi.
Solo in Italia, il Vioxx fatturava 200 milioni di euro.

Che cosa si può fare?

Per una corretta informazione sul farmaco è necessario:

- abolire il “pressing‿ delle industrie farmaceutiche, svincolando il più possibile gli Informatori Scientifici del Farmaco dalle direttive del settore vendite delle società farmaceutiche;

- abolire i co-marketing, cioè la promozione di un principio attivo da parte di più aziende;

- dar vita ad un’informazione medico-scientifica indipendente;

- coinvolgere i pazienti, dando loro la possibilità di accedere alle informazioni sui farmaci.

E’ di questi giorni l’iniziativa dell’Agenzia sul Controllo dei Farmaci inglese, MHRA, di permettere ai pazienti di consultare i database riguardanti le reazioni avverse dei farmaci.

XageneFinanza2005


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