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GlaxoSmithKline si starebbe preparando alla class action contro Avandia


19 Luglio 2009 - La possibilità di un ritiro dal mercato di Avandia dopo il parere dell’Advisory Panel appaiono sempre più imminenti, anche se diversi diabetologi si sono espressi per un mantenimento seppur a condizioni ancora più restrittive rispetto alle attuali indicazioni.

Tuttavia il farmaco appare bruciato. Nessuno studio clinico è più proponibile dopo l’eco che ha avuto la notizia del rischio cardiovascolare associato all’antidiabetico.

Riporta il New York Times che GlaxoSmithKline si starebbe già preparando ad affrontare cause legali, destinando a tal fine una cifra di 2.36 miliardi di dollari.
Alcuni analisti ritengono che Avandia potrebbe essere costretta a pagare ben 6 miliardi di dollari per risarcimenti di pazienti danneggiati.

Nel 2009, GlaxoSmithKline ha registrato un utile pari a 8.4 miliardi di dollari.

L’Advisory Panel dell’FDA ha votato per il ritiro dal mercato di Avandia o per un’ulteriore restrizione d’uso.

Il New York Times ha accusato GSK di aver tenuto nascosti i dati del rischio cardiovascolare di Avandia fin dal 1999, e non dal 2005 come sostiene la società farmaceutica.

Il caso Avandia ha avuto inizio nel 2007 quando il cardiologo Steven Nissen della Cleveland Clinic negli Stati Uniti aveva trovato, durante una meta-analisi, che Avandia era associato a rischio di infarto miocardico.

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