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GlaxoSmithKline: luci ed ombre sul caso Seroxat


1 Luglio 2003 - E’ un momento particolare per la multinazionale inglese del farmaco GlaxoSmithKline ( GSK ) , la seconda nel mondo per vendite dopo Pfizer.

Il braccio di ferro con le Autorità Sanitarie inglesi per l’antidepressivo Seroxat ( Paroxetina ) si è risolto il 10 giugno con un verdetto che non danneggia in modo vistoso il business di GSK.

L’MHRA inglese ha raccomandato ai medici di non prescrivere il farmaco nei pazienti depressi con età inferiore ai 18 anni.

A fine maggio all’Autorità Sanitaria inglese erano giunti i dati di alcun studi clinici che hanno dimostrato che in tali pazienti la Paroxetina sembra aumentare il rischio di suicidio.

La campagna contro Seroxat era stata avviata più di due anni prima, quando una giuria negli Usa aveva condannato la multinazionale farmaceutica a pagare 6,4 milioni di dollari alla famiglia di un uomo che aveva ucciso la moglie, la figlia ed il nipote , prima di suicidarsi. La giuria aveva ritenuto che la strage fosse stata provocata dall’assunzione della paroxetina.

GSK ha negato qualsiasi relazione tra assunzione del farmaco e l’omicidio-suicidio.

Prima della decisione dell’MHRA di non raccomandare l’ uso dell’antidepressivo nei pazienti in età pediatrica, il coroner Geraint Williams aveva proposto l’uscita dal commercio del farmaco a causa della sua scarsa sicurezza con conseguente ingente perdita finanziaria per GSK.

Infatti le vendite in tutto il mondo di Paxil ( in Usa ) e di Seroxat ( in Europa ) procurano a GSK un fatturato di 3,4 milioni di dollari.

Nove giorni dopo , il 19 giugno anche l’FDA ha raccomandato ai medici Usa di non prescrivere il Paxil ( Paroxetina ) ai pazienti depressi di età inferiore ai 18 anni a causa di un possibile aumento del rischio di ideazione suicidaria associato all’assunzione del farmaco.
GSK teme che la decisione prima dell’MHRA e poi dell’FDA possa portare ad una riduzione delle vendite di Paxil / Seroxat perché le raccomandazioni al non uso dell’antidepressivo nei bambini e negli adolescenti possono modificare l’atteggiamento degli adulti riguardo alla sicurezza del farmaco.

GSK , rispondendo all’FDA , ha sottolineato che negli studi clinici effettuati su più di 1000 bambini ed adolescenti non c’è stato alcun caso di suicidio.

Inoltre GSK raccomanda di non interrompere improvvisamente l’assunzione della Paroxetina per il presentarsi a causa delle possibili reazioni da sospensione ( capogiri, disturbi sensoriali, disturbi del sonno , agitazione o ansia , nausea e sudorazione ). ( Xagena 2003 )



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