Biotech & Pharma Business
21 Dicembre 2004 - Il Financial Time del 20 dicembre ha pubblicato online un articolo a firma di Christopher Bowe e di Andrew Jack dal titolo “ to take or not to take COX-2 drugs ".
Quando gli inibitori COX-2 furono introdotti sul mercato, si riteneva che apportassero un vantaggio rispetto ai tradizionali FANS nel trattamento del dolore.
Il plus era rappresentato dalla minore gastrolesività rispetto ai tradizionali FANS ( farmaci antinfiammatori non steroidei ).
Nel 2000 i primi segnali allarmanti: il Vioxx ( Rofecoxib ) aumentava il rischio cardiovascolare.
Il meccanismo d’azione di questi farmaci avrebbe dovuto indurre i medici a prescrivere in modo cauto gli inibitori COX-2 soprattutto ai pazienti con fattori di rischio cardiovascolare.
Il blocco dell’enzima cicloossigenasi 2 ( COX-2 ), infatti, favorisce i processi coagulativi.
Nonostante numerosi studi osservazionali segnalassero che il Vioxx fosse associato ad una significativa incidenza di gravi effetti indesiderati cardiovascolari, il ritiro dal commercio del farmaco è avvenuto solo dopo diversi anni.
La notizia che anche il Celebrex sembra essere associato ad un aumento del rischio cardiovascolare ha inferto un duro colpo a questa classe di farmaci.
L’FDA ha invitato i medici a valutare con attenzione il rapporto rischio/beneficio prima di prescrivere Celebrex, e di prendere in considerazione trattamenti alternativi.
Garret FitzGerald, della Pennsylvania University, un esperto di farmaci antinfiammatori ad azione inibitrice di COX-2, ha dichiarato che “ a gastro-intestinal benefit never been shown conclusively for Celebrex and its sales have been driver particulary by direct to consumer advertising".
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