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Antinfiammatori anti-COX-2: regna ancora l’incertezza


Un articolo pubblicato nell’edizione ondine di Forbes del 19 ottobre ha fatto il punto sulla situazione sugli altri coxib, dopo il ritiro dal commercio del Vioxx a causa dell’aumento del rischio cardiovascolare.

Andrew Whelton della Johns Hopkins University ha ipotizzato che l’aumento pressorio conseguente all’assunzione di un farmaco antiartrite è un importante segnale di possibili eventi cardiaci.

Il Celecoxib ( Celebrex ) clinicamente richiama un vecchio farmaco anti-glaucoma che agisce riducendo la pressione nell’uomo.
Questo fatto potrebbe spiegare la sua maggiore sicurezza rispetto al Vioxx.

Esistono dubbi, invece, per quanto riguarda il Valdecoxib ( Bextra ) e la sua versione iniettiva.

Due studi di piccole dimensioni che hanno valutato l’effetto nei pazienti sottoposti ad intervento chirurgico a cuore aperto hanno mostrato un aumento del rischio di nuovi attacchi cardiaci.

La storia dell’Etoricoxib ( Arcoxia ) non è chiara.
Sono anni che Merck & Co attende l’approvazione del farmaco da parte dell’FDA, senza tuttavia ottenerla.

Arcoxia è invece commercializzato in Europa.

Secondo Merck, Arcoxia non sarebbe associato ad eventi cardiovascolari.
Tuttavia, i dati clinici non permettono di trarre conclusioni certe.

XageneFinanza2004


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