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20 Settembre 2009 - La broncopneumopatia cronica ostruttiva ( BPCO ) è una patologia sottodiagnosticata e sottostimata. In Italia si calcola che i pazienti affetti da BPCO siano 2,6 milioni.
I risultati di 2 studi sperimentali di fase III con Roflumilast ( Daxas ), capostipite degli inibitori della fosfodiesterasi-4 ( PDE4 ), sono stati pubblicati su The Lancet.
Oltre a confermare i miglioramenti, prolungati e statisticamente significativi, della funzionalità polmonare, il Roflumilast ha evidenziato una tendenza a ridurre le complicanze, se somministrato in modo concomitante ai broncodilatatori a lunga durata d'azione per via inalatoria.
Roflumilast è frutto della ricerca Nycomed e Forest Laboratories.
Gli studi pubblicati su Lancet hanno mostrato una riduzione del 17% delle esacerbazioni moderate o gravi per paziente all'anno ( incidenza di 1.14 eventi all'anno con il Roflumilast contro 1.37 all'anno con il placebo, p<0.001 ). La riduzione delle esacerbazioni avveniva a prescindere dal trattamento concomitante con i beta-2 antagonisti a lunga durata d'azione ( LABA ), una terapia standard broncodilatatrice.
Gli effetti collaterali generalmente si sono presentati durante le prime settimane di trattamento, e appaiono essere lievi-moderati; i più comuni sono stati: nausea, diarrea, e perdita di peso.
Roflumilast appare agire sul meccanismo sottostante la BPCO e le malattie infiammatorie correlate.
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