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23 Febbraio 2010 - I dati dello studio TREAT pubblicato sul The New England Journal of Medicine ( NEJM ) ha mostrato che nei pazienti con diabete mellito di tipo 2, malattia renale cronica e anemia, Aranesp è associato ad un aumento, 2 volte maggiore, del rischio di ictus.
Il dato pone ulteriori dubbi sulla sicurezza dei farmaci stimolanti l’eritropoiesi ( ESA ), che comprendono Aranesp ( Darbepoetina alfa ), Epogen ( Epoetina alfa ), e Procrit ( Epoetina alfa ).
I farmaci stimolanti l’eritropoiesi aumentano il livello degli eritrociti, e trovano impiego nel trattamento dell’anemia causata dai chemioterapici nei pazienti oncologici e dell’anemia nei pazienti dializzati.
Dal 2007 le vendite di questi farmaci si stanno riducendo, dopo che era emerso che gli ESA potevano causare infarto miocardico ed ictus, oltre a peggiorare la condizione dei pazienti affetti da tumore.
Le vendite di Aranesp sono attese scendere a 3 miliardi di dollari nel 2009 dai 4.1 miliardi nel 2006; mentre le vendite di Epogen, un farmaco impiegato solo nei pazienti nefropatici, vengono previste piatte a 2.5 miliardi di dollari/anno.
Lo studio TREAT era stato disegnato con l’obiettivo di verificare l’effetto della Darbepoetina alfa sull’aumento dei livelli eritrocitari nelle persone con diabete mellito e con nefropatia, in presenza di uno stato anemico, in funzione di una minore incidenza di mortalità e di eventi cardiovascolari.
Lo studio ha mostrato che non c’era nessuna differenza, statisticamente significativa, sulla mortalità e sugli eventi cardiovascolari tra i pazienti trattati con Aranesp e quelli che hanno ricevuto il placebo.
Fonte: The New York Times, 2010
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